Le cozze, i muscoli, i mitili, i peoci o i moscioli …tanti nomi diversi per indicare uno dei frutti di mare più graditi. Come tutti i molluschi bivalvi hanno un basso contenuto di calorie e un buon quantitativo di grassi polinsaturi, quelli buoni per intenderci. Inoltre forniscono un ottimo apporto di calcio, ferro, fosforo e selenio, il tutto a un prezzo molto contenuto.
Oggi possiamo essere tranquilli nel consumare cozze perché la filiera è oggetto di molteplici controlli prima che vengano definite “stabilizzate” o "raccolte o pescate in acque idonee". In ogni caso per evitare il rischio di mangiare cozze non fresche, dopo averle poste in una pentola con acqua fredda, buttiamo via quelle che vengono a galla e staremo più tranquilli.
Come pulirle? Prendiamo le cozze, ne eliminiamo il bisso ovvero il filamento nero che fuoriesce; le raschiamo con un coltello o una spazzola e sciacquiamo sotto l'acqua corrente. Ora possiamo procedere con la cottura.
Si dice che il sapore, le dimensioni e le proprietà nutritive di questo mollusco dipendano dalla stagione. Secondo, poi, un detto dei pescatori, se raccolte nei mesi il cui nome ha una "r" dovrebbero essere meno saporite…
Recentemente le cozze prodotte nella sacca degli Scardovari, nel parco del delta del Po, hanno avuto il riconoscimento della DOP. La Cozza di Scardovari, viste le caratteristiche peculiari della zona che vede acqua salata mista alla dolce, risulta un prodotto di alta qualità, con carni tenere e minor quantitativo di sodio , dunque più dolci.
Ai piedi del monte Conero, presso Ancona, troviamo un altro prodotto d’eccellenza: il mosciolo selvatico di Portonovo.
Nel periodo che va da Aprile a Ottobre si possono pescare, solo in quantità limitata e regolamentata, i moscioli che crescono spontaneamente in grosse quantità in queste acque cristalline che lambiscono il parco regionale del Conero. Negli anni cinquanta questa attività era prerogativa dei contadini che dai comuni limitrofi si organizzavano per questa pesca con le battane, delle barche a remi a fondo piatto. Il pescato veniva offerto ai bagnanti in improvvisati ristori, dove si potevano consumare freschi con il loro profumo di mare e un goccio di limone , posti aperti su una lastra posta sul fuoco, o alla marinara in un tegame con olio, prezzemolo, aglio e pepe, ma anche con gli spaghetti. Dall’ evoluzione di quelle primordiali e lontane iniziative, grazie a chi ha creduto e fatto apprezzare questo frutto di mare, oggi viene riconosciuto al Mosciolo selvatico di Portonovo un ruolo di primo piano tra le specialità di mare italiane.
Per concludere, che siano cozze di Scardovari, di Portonovo o, più semplicemente, di uno dei tanti e ottimi allevamenti italiani, mangiamo questo mollusco che per essere gustato abbisogna d'una semplice sbollentata e anche senza null’altro è ottimo cosi…..