Il VermouthO0000203

Per risalire alle origini di questo liquore, bisogna tornare all'epoca romana e al vino di assenzio: i romani infatti amavano bere una miscela di vino, assenzio, incenso, nardo e mirra, che potrebbe vagamente assomigliare al piemontesissimo vermouth.

Infatti tra le invenzioni torinesi va senz'altro annoverato il vermouth, o vermuth, la cui misteriosa ricetta risale a metà del '700. A codificarla fu Antonio Benedetto Carpano, che miscelò sapientemente erbe segrete e vino moscato.

Era il 1786. Carlo Alberto amava il vermouth: se ne faceva fare una qualità speciale solo per lui da un vinaio che aveva bottega in via San Tommaso.

Per chi volesse cimentarsi con la fabbricazione dell'antico liquore, riportiamo qui la ricetta, enigmatica come un codice cifrato, ritrovata in un trattato di Giovanni Vialardi, cuoco di Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II: "Prendete del legno quassio, genzianella, china china, centarura minore, sommità d'assenzio gentile, corteccia di cedro, fiori di sambuco, di ciascuno 10 grammi; bacche di ginepro, radice d'angelica, di ciascuno 6 grammi; garofani, cannella, noce moscata, pepe, di ciascuno 4 grammi. Pestate tutte queste droghe grossolanamente nel mortaio, mettetele entro un bottiglione con cinque litri di buon vino bianco generoso, lasciatele in macerazione per dieci giorni agitandolo di tanto in tanto,separate le droghe, filtrate il liquore e mettetelo nelle bottiglie turandole bene".

Il Punt e Mes

Siamo nella bottega del vermoutiere Carpano, a due passi da Palazzo Reale, sempre affollata di nobili, borghesi e benestanti.puntemes_gallery_08 Cronache di fine 800 riportano che un giorno due operatori di borsa, stavano discutendo di un titolo che aveva perso oltre un punto e mezzo. Uno dei due, ordinò in dialetto piemontese il proprio vermouth, corretto, come usava allora, da una mezza dose di china e nella foga della discussione disse al cameriere "un punt e mes!". La battuta divenne una celebre marca e ancor prima lanciò una moda gestuale: per ordinare il drink gli avventori cominciarono a rivolgersi al cameriere senza ricorrere alle parole, tracciando due segni nell'aria: sollevavano il pollice di una mano (un punt), e stendevano l'altra mano orizzontalmente (il mes).