firenzeStreet food, fast food, finger food…e nell'immaginario collettivo si pensa al venditore di hot dog che vende a Time Square i suoi fumanti salsicciotti.  A sentire queste espressioni sembrerebbe che tutto ciò che ha a che fare con una ristorazione veloce sia da legare ai modelli anglosassoni o americani. E invece anche in questo vantiamo le tradizioni più antiche, in realtà la strada e la piazza sono un elemento importante del vivere all'italiana che abbiamo ereditato dai nostri progenitori romani antichi.

Per questi il pasto nella strada faceva parte di quella vita sociale cui si sottraevano solo i più agiati per i quali risultava addirittura sconveniente. I Romani ne fecero un costume diffuso, infatti gran parte della popolazione consumava i pasti in piedi, velocemente, sostando in locali semi-aperti adiacenti alla strada. Di queste strutture rimangono importanti vestigia a Pompei. Qui le taverne erano oltre che  meta dei viaggiatori di passaggio anche il luogo dove i poveri si facevano riscaldare le vivande (non sempre disponevano di fornelli a casa loro). Oltre alle "cauponae" e alle "tabernae" dove i passanti compravano o consumavano  vino caldo o bevande fresche, numerosi erano i venditori ambulanti che offrivano pane, salsicce, frittelle, ecc. Le classi popolari urbane conoscevano il piacere di consumare a tavola solo il pasto serale. 

Lo scrittore latino Marziale in un epigramma des  caos delle strade dell’Urbe prima dell’editto di Domiziano che aveva regolato l’esposizione e lo stazionamento di merci per strade e marciapiedi: “Non più fiaschi appesi ai pilastri… barbiere, bettoliere, friggitore, norcino; nel proprio guscio se ne sta ciascuno. Ora c’è Roma: prima era un casino”.sc

 

 

Con lo sviluppo dell’industrializzazione e l’entrata delle donne nel mondo del lavoro extrafamiliare, il ceto popolare urbano s’ingrossò, e il fenomeno del cibarsi per strada aumentò. Classiche sono le immagini ottocentesche degli scugnizzi napoletani che mangiavano con le mani per strada maccheroni o pizza, pasta o fritti (dolci e salati), frutta o verdura.RICCI E FRUTTI DI MARE,FOCACCIE pugliesi, OLIVE ASCOLANE MARCHIGIANE, 

27587_0_a9728bbfd7df4576ba24a198737bd78e.jpgPIADINA ROMAGNOLA, FOCACCE LIGURI, GNOCCHI FRITTI EMILIANI, CASTAGNACCI TOSCANI, PORCHETTA ROMANA E UMBRA, CREPES PIEMONTESI

In Sicilia, a Palermo in particolare, è famoso e da assaggiare il panino con la milza (PANE CA MEUSA). Ha origini nel medio evo, quando a Palermo gli ebrei lavoravano, in prevalenza, presso i mattatoi della città. Non potendo percepire compenso per quel tipo di lavoro, venivano pagati in natura, ovvero con le frattaglie che poi venivano bollite. Il pane ca meusa, milza e polmone, completate con le cartilagini ricavate dalla gola dei vitelli, fatte soffriggere nello strutto di maiale viene servito "schettu" (semplice) con solo una spruzzata di limone, oppure"maritatu" con caciocavallo o ricotta. Personalità come Leonardo Sciascia e Salvatore Dali andavano pazzi per questo panino. Ancora a Palermo polpo bollito, STIGGHIOLE (budella di capretto, agnello o vitello alla brace), SFINCIONE, sono alimenti caratteristici offerti nei quartieri popolari o nei mercati della città. 

Non si può perdere neanche il panino con le PANELLEricetta-siciliana-con-farina-di-ceci-panelle1, gustose e sfiziose frittelle di farina di ceci.

Ed è sempre con la farina di ceci che si prepara la deliziosa PIZZA CON LA CECINA tipica di Pisa.   

 Questi solo alcuni degli esempi di grande tradizione del cibo da strada italiano ma c'è ancora molto da scoprire…..

 

 

A Firenze ancor oggi i panini imbottiti di LAMPREDOTTO vengono venduti per strada.  

A Cagliari ma anche in tante località del meridione  mangiare RICCI DI MARE è un vero e proprio rito e un po’ ovunque fioriscono chioschi all’aperto dove gustarli in piedi. In Sicilia e Sardegna i fichidindia sono cibo di strada sin dal Settecento.

A Trieste, delle bivalve molto apprezzate erano i MUSSOLI, simili alle ostriche ma più piccoli e di forma allungata. Venduti nelle bancherelle agli angoli meno ventosi della città, erano messi in grandi pentoloni a schiudersi sopra a un fornello a carbone. Questi cibi venivano serviti bollenti in ciotole, ed il loro calore era per le mani un conforto ai "refoli" della fredda bora invernale. 

A Roma si possono trovare preparazioni leggere e veloci con prodotti di prima qualità. Tante le proposte fra cui scegliere e tutte da assaporare come i cartocci di BACCALA' FRITTO o il panino con la mortadella o con la PORCHETTA di Ariccia oppure farciti con tanti ingredienti ben selezionati, ma anche supplì filanti e tranci di pizza calda.  Va forte ormai lo street food romano, tanto che nella capitale continuano a proliferare e inaugurare nuovi locali.

Spostandoci nelle Marche il piatto da strada assolutamente da non perdere è il panino con le SPUNTATURE (budella di vitello o di agnello) o con le salsicce e braciole; un tempo cibo da mangiare al volo molto comune nella zona di Ancona, oggi le spuntature si possono trovare praticamente ovunque.

A Milano, come in molte città della Lombardia, si possono trovare tante bontà fritte servite al cartoccio. Sono diventati parte della tradizione meneghina invece gli storici PANZEROTTI fritti proposti nello storico locale di Luini, a due passi dal Duomo.

Difficile resistere anche a un panino farcito con SALSICCIA E FRIARIELLI, a un CUOPPO colmo di pesce e verdure fritte da mangiare lentamente di fronte al Golfo di Napoli, o ai TARALLI SUGNA E PEPE cui Pino Daniele dedicò una sua canzone parlando di Fortunato,un tarallaro ambulante. 

 Se ci si sposta inToscana, patria di formaggi e salumi, punto di riferimento per lo street food fiorentino è la SCHIACCIATA TOSCANA o la finocchBRICIOLONA con CREMA DI PECORINO e pomodorini secchi o melanzanine, ma anche panini accompagnati da LARDO e PECORINO TOSCANO, o il classico panino di PANE SCIAPO con la FINOCCHIONA.

A Venezia facendo un giretto per i campielli e le calli troveremo i BACARI, cosi i veneziani chiamano i locali dove a qualche ghiotto stuzzichino, I CICHETI, si associa un OMBRA, un bicchiere di Vino e si fanno QUATTRO CIACOLE, si socializza e si mangia ,insomma. E quindi assaggini di FOLPETTI, BACCALA FRITTO, CROSTINI CON BACCALA, NERVETTI CON CIPOLLA, SCAMPI FRITTI , SPIEDINI CON MAZZANCOLLE.

Mi fa piacere notare come sia cresciuto l'interesse per questo settore che si sta sviluppando significativamente creando lavoro e conservando delle tradizioni antiche: scusatemi se continuo a preferire una nostrana pizza con la mortadella o un pezzo di focaccia appena sfornata a qualcosa di anonimo e surgelato cotto su una piastra seppure con un marchio Mac . 

Spero che questo forzatamente sintetico tour vi abbia messo curiosità e appetito. Qualcosa certamente è stato perso per strada ma non è colpa mia se l'Italia gastronomica è la più ricca di specialità al mondo…….festival-cibo-di-strada