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 L' Italia è il paese del buon mangiare un pò dappertutto e con connotazioni diverse nella penisola, ma tra le regioni la Toscana e l’Emilia Romagna  si contendono il primato. Per questo Italiano e genuino è andato in Emilia Romagna facendo la prima doverosa tappa a Bologna. 

Parlando di Bologna in particolare molte sono state, anche recentemente, le testate che hanno magnificato questa città, dalle statunitensi Forbes e Chicago Tribune, alle inglesi Food and Travels e Telegraph. Quest’ultima arriva addirittura a proclamarla “capitale gastronomica d’Italia”.

dsc_0025Parlando di Bologna il pensiero corre ai tortellini, ma è la pasta fresca a farla da padrone nel panorama gastronomico della "Grassa" sia essa la sfoglia, le tagliatelle, il tortello, o le lasagne. Se mai è esistito il supplizio di Tantalo doveva essere l’andare a spasso per via Clavature, via Drapperie ovvero in quella zona di Bologna che viene chiamato il quadrilatero: vi si presenta un susseguirsi di botteghe che espongono mirabilmente il meglio della gastronomia bolognese. Tutto questo a due passi da piazza Maggiore dove è situata la magnifica, seppure incompiuta, basilica di San Petronio, la sesta chiesa più grande d'Europa e chiesa principale di Bologna.dsc_0021 E’ un opera imponente in stile tardo gotico che presenta all’interno una serie di opere d’arte assolutamente affascinanti. Il tutto in mezzo ai magnifici portici, alle chiese di San Domenico e Santo Stefano, non lontano dalla Garisenda e la torre degli asinelli, di tutto il bellissimo centro storico. 

 Tornando al settore“mangereccio”, le esposizioni luculliane e le tentazioni sono ovunque: all’antica drogheria, tra tanta pasta all’uovo e i più svariati salumi, o dal panettiere dove, anche se eravamo a dieta, abbiamo fatto un piccolo strappo concedendoci una fettina (piccola però) di torta al riso, la torta degli addobbi. Però, diciamola tutta, la cura che hanno a Bologna i gestori di questi esercizi nel presentare i loro prodotti è difficilmente riscontrabile altrove. Poi è arrivata l’ora di cena e con l’acquolina in bocca siamo andati a una piccola trattoria a gestione familiare, da Valerio

20161114_203609Qui abbiamo scoperto che cos’è la Gramigna, una pasta all’uovo tipica della zona, che abbiamo degustato con una salsetta con la salsiccia,  non senza assaggiare le lasagne alla bolognese. Si perché se le lasagne le assaggi nel meridione sono fatte con le polpettine di carne e la mozzarella ma a Bologna sono verdi perché la pasta è arricchita di spinaci, hanno dentro il ragout alla bolognese, la besciamella e il Parmigiano Reggiano.tortellini-atti-bologna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il primo piatto tipico bolognese è però certamente il tortellino, il cui nome deriva dal diminutivo di Tortello, che a sua volta deriva dall’italiano torta. Probabilmente nasce tra il popolo per utilizzare la carne più scadente scartata da nobili e abbienti.

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La leggenda vuole che la nascita di questo piatto avvenga a Castelfranco Emilia dove un oste un po’ voyeur, sbirciando dal buco della serratura per guardare una nobildonna, rimase colpito dalla perfezione del suo ombelico tanto da volerlo riprodurre in una succulenta preparazione.

Il ripieno tradizionale dovrebbe essere a base di carne di maiale, mortadella, prosciutto, uova, parmigiano e noce moscata. Però  poi ci sono le varie correnti di pensiero: c’è chi sostiene che la carne debba essere cruda, ma la ricetta depositata dalla Confraternita del Tortellino parla di lombo di maiale cotto  tenuto in riposo per due giorni con sopra un battuto composto di sale, rosmarino ed aglio, quindi  cotto a fuoco lento, con un pò di burro e poi tolto dal tegame e ripulito del suo battuto. Anche per il parmigiano non è che si prende il primo che capita perché i cultori pretendono una miscela di stagionature differenti mai inferiori ai trenta mesi….20161114_204909

 

 

 

 

 

 

Ovviamente un secondo piatto tipico bolognese non può che essere con carne di maiale: il friggione, una preparazione gustosa ma abbastanza semplice. Si prepara con cipolle, pomodoro, strutto, sale e zucchero.

Per quanto riguarda i vini  quello storico è senz’altro il Pignoletto, una varietà autoctona che dà vita ad una gamma di inconfondibili vini bianchi . La storia di questo vitigno risale addirittura a Plinio il Vecchio, che lo cita nel I sec a.C. come vino "Pino Lieto, non abbastanza dolce per essere buono”. Ma Lambrusco, Gutturnio e Sangiovese sono di casa anche loro.

Naturalmente questa non è che uno striminzito sunto di ciò che la cucina offre a Bologna, vuole essere solo un solleticare la vostra curiosità…

Bologna la grassa, la dotta, è bellissima e offre veramente tanto: arte, monumenti, buona cucina e convivialità; non c'é  da stupirsi che la stampa estera la raccomandi sempre di più.