Una pentola di terracotta riporta il pensiero a quei tempi in cui rientrando a casa si sentivano odori di cucina umile ma buona.
Ma cucinare con le pentole di terracotta offre anche molti vantaggi: il primo è ottenere una cottura uniforme dei cibi senza dover eccedere con i condimenti, mantenendo intatti i sapori. Il secondo è di allontanare pericoli di quelle carbonizzazioni che potrebbero essere cangerogene essendo queste pentole prive di quelle microcarbonizzazioni tipiche del metallo. Pertanto il “coccio” è indicato anche per la preparazione di piatti a basso contenuto calorico.
Cosa cucinare nella terracotta? Certamente intingoli, sughi, legumi, ma anche zuppe e verdure. A seconda della preparazione si possono cucinare anche la carne o il pesce.
Il classico tegame viene impiegato per la cottura di saporite carni come cinghiale e selvaggina ma anche arrosti succulenti.
Naturalmente risulta indicato anche per un ottimo brodetto alla anconetana o un cacciucco alla livornese.
La casseruola è usata per secondi a base di pollo o coniglio come l’ottimo coniglio all’ ischitana o il saporito pollo alle olive
La marmitta è la pentola classica della ribollita toscana,
la tofeja piemontese e tante altre zuppe tradizionali.
Quale pentola scegliere?
In Italia esistono numerosi fabbricanti di pentole di terracotta.
E' opportuno rivolgersi a fabbricanti che possano dare garanzie sui materiali usati, in particolare sull’assenza di piombo e cadmio che rendono più brillante la terracotta ma sono potenzialmente dannosi alla salute.
Le pentole di terracotta si dividono in base al loro uso:
Umidiera
La sua forma panciuta è mirata alla cottura lenta di cibi in umido e quindi sughi, carni in umido o cremosi risotti.
Le fagioliere sono pentole che tradizionalmente sono usate per quelle minestre particolarmente dense e cremose come la pasta con fagioli borlotti e le cotiche del maiale. Naturalmente sono ideali anche per minestroni ,legumi in genere o zuppe che richiedono una lunga cottura.
La pignatta
la pignatta è una pentola panciuta che tradizionalmente viene utilizzata per una cottura lentissima di legumi ma anche ,come si usa nel Salento, del famoso polpo in pignata. Normalmente viene posta prossima alla fiamma direttamente dentro il camino aggiungendo di tanto in tanto quel pò d'acqua che evapora.
La cottura lentissima porta a delle preparazioni in cui il sapore risulta ben amalgamato e si sfibra l'alimento a favore di una maggiore godibilità: avete mai provato ceci o fagioli cotti in questa maniera? Veramente speciali..peccato che pochi sono quelli che dispongono di un camino per cucinare, però mi dicono che una fiamma bassissima funziona egregiamente………