Ognuno di noi ha i suoi "amarcord" dei Natali passati e io ne ho dei ricordi dolcissimi. I negozi erano addobbati con  qualche ramo di alloro o di pungitopo o, per i più evoluti, qualche sfavillante ghirlanda di carta dorata. I negozianti ponevano in bella mostra le bottiglie di spumante e i torroni. Poi c'erano gli zampognari, che venivano dall' Abruzzo e dalla Ciociaria con i loro strani vestiti con qualche santino appuntato e con i loro strumenti ci proponevano brani dolcissimi quanto malinconici. Tutto era un pò più contenuto, modesto, meno appariscente ma cosi intimamente dolce. Mi ricordo Romana, la portiera dello stabile, che però, per me, era una specie di zia da cui mia madre mi lasciava quando non mi poteva portare con se.  E lei, per placare il mio indomito appetito, mi dava dei pezzi di pane intinti nel sugo che stava sempre a "pippiare" nella pignatta mentre mi raccontava storie di quando era bimba e viveva in Umbria. La zia Romana quando era Natale mi faceva sempre lo stesso dolcissimo regalo: un cartoccio con un paio di calzini dentro i quali c'era un pacchetto di caramelle. Ma d'altra parte questi erano in gran parte i regali all'epoca: la classica sciarpetta, il berrettino , una presina ricamata per le pentole. E poi c'erano i mandarini che avevano moltissime funzioni di cui mangiarli era sicuramente la più scontata: con la buccia si facevano battaglie per schizzare il succo negli occhi, poi si mettevano sul termosifone perchè aromatizzavano l'aria. Differentemente le bucce andavano a finire in mezzo al tabacco della pipa del Babbo per donargli aroma. E poi da bambini, resti tra noi, se Mamma si distraeva, sputare i semi tipo mitragliatrice era troppo divertente…

I mandarini comparivano a Natale ed erano un frutto un pò sfizioso che accompagnava le arance. Oggi siamo tutti signorini e i mandarini hanno lasciato in gran parte ceduto il posto  ai clementini che non hanno i semi e la cui buccia non lascia tanto odore sulle mani come i mandarini.

Per mandarino si intende sia l’albero appartenente alla famiglia delle Rutacee che il frutto che esso produce. Il suo nome scientifico è Citrus deliciosa ed è un  agrume vero, come l’arancio, il limone, il cedro e  il pompelmo, originario della Cina meridionale. Dall’Estremo Oriente gli inglesi lo portarono a Malta e da lì poi a Palermo nel 1810. Nel 1816 fece la sua comparsa nel Real Orto Botanico e nel Parco di Capodimonte a Napoli  ed in breve si diffuse con successo in tutto il meridione.

Per l’origine del suo nome, si ritiene che la pianta e il suo frutto vennero chiamati metaforicamente “mandarino” in quanto proveniente dalla Cina dove c’erano funzionari imperiali che avevano questo nome e vestivano un mantello arancione. Per altri invece la denominazione deriva da “mandara” nome che veniva  dato a questo frutto nell’isola di Reunion, tappa del  viaggio del mandarino dalla Cina verso Portogallo e Spagna intorno al XV secolo.

Quando, tra il XIX e il XX secolo, fu impiantato a Napoli ci si accorse della qualità e della bontà organolettica di questo frutto, tanto da assumere un ruolo primario sulle tavole napoletane e di tutta la regione, al punto da divenire un’interessante rendita economica.

I siti scientifici descrivono i mandarini come un frutto estremamente salutare: ricchi di vitamina C, pertanto da consumare come frutto di stagione durante l'inverno, in modo che il loro contenuto vitaminico possa contribuire a proteggerci da disturbi tipici del periodo, come il raffreddore. L'assunzione della polpa di mandarino contribuisce a proteggere le mucose e i capillari. Il mandarino contiene anche vitamina A e vitamine del gruppo B, insieme a magnesio, ferro e acido folico. Si tratta di un frutto nutriente, facilmente digeribile e considerato adatto a propria volta a favorire la digestione. Contiene calcio, potassio e fibre, utili per il corretto funzionamento dell'intestino. Svolge una funzione di regolazione della pressione arteriosa, favorisce la diuresi e può essere in grado di contrastare la ritenzione idrica. Studi scientifici hanno attribuito ai mandarini addirittura proprietà antitumorali, soprattutto per quanto riguarda il fegato. È consigliabile dunque bere abitualmente del succo di mandarino, soprattutto quando il frutto è di stagione, o consumarne la polpa. Il consumo di mandarini è stato collegato sia ad una riduzione del rischio di cancro all'apparato digerente, sia del rischio di ictus. I semi stessi del mandarino,  ancorchè non proprio gradevoli, possono essere masticati ed ingeriti senza problemi per contribuire ad incrementare l'apporto vitaminico proveniente da tale frutto. Il consumo di mandarini contribuisce inoltre a migliorare le funzioni visive, abbassare il livello di colesterolo nel sangue e rinforzare il sistema immunitario, soprattutto nei bambini. I mandarini sono ricchi di antiossidanti e svolgono una funzione purificante dell'organismo. Lo rafforzano e lo proteggono dalle infezioni e dalle malattie. Il consumo di succo di mandarino è particolarmente consigliato in caso di asma o bronchite…

Per quanto riguarda gli utilizzi alimentari, il mandarino si consuma soprattutto fresco, dopo essere stato sbucciato e diviso a spicchi. È ottimo consumato da solo oppure con altra frutta, nella realizzazione di una macedonia. Il mandarino può essere spremuto per ottenere un ottimo succo di frutta fresco e ricco di vitamine, da aggiungere eventualmente ad altri ingredienti per la preparazione di un frullato, oppure da consumare semplicemente da solo.

Gli spicchi di mandarino possono anche rappresentare un'aggiunta estetica e di sapore nella preparazione di piatti come le insalate o nei contorni di verdura. Rappresentano un'eccellente guarnizione nella preparazione di torte, crostate o pasticcini. Il succo di mandarino può essere anche utilizzato nella preparazione di ghiaccioli, gelatine naturali o granite.

In Italia le regioni maggiormente interessate alla coltura del mandarino sono Sicilia, Calabria e Campania. Particolarmente pregiato è il tardivo di Ciaculli, che matura fino ad aprile. Negli ultimi tempi si è registrata una riscoperta del mandarino ed in particolare quello dei Campi Flegrei per le sue eccellenti qualità, infatti nell'aprile 2015 la Regione Campania ha inserito il Mandarino dei Campi Flegrei ed il liquore di Mandarino dei Campi Flegrei, nell'elenco dei prodotti tradizionali della Campania. Il profumo vitale di arance e mandarini evoca immediatamente l'inverno. Cogliamo l'occasione per coinvolgere anche i più piccoli nella realizzazione di un addobbo fai da te semplicissimo ma d'effetto: tanti chiodi di garofano e un nastro colorato per un pot pourri assolutamente naturale da porre come centro tavolo o da appendere come decorazione. E dopo le feste non lo buttiamo, sarà un eccellente rimedio per profumare gli armadi di casa come facevano i nostri nonni. E poi non ci scordiamo che il mandarino serve bene come riempitivo della calza della befana….