Cicerone, chi non conosce Cicerone ? Marco Tullio Cicerone (Arpino 106 a.C. – Formia 43 a.C.), grande oratore, uomo politico e scrittore latino lo abbiamo sentito nominare tutti , invece, un pò meno nota è la cittadina che gli diede i natali: Arpino.

Arpino è semplicemente deliziosa, è adagiata su dolcissime colline che si ergono sulla vallata offrendo  il suo profilo inconfondibile al visitatore che vi giunge attraversando una campagna disseminata di uliveti secolari.

Tra i centri abitati che sorgono nell’area compresa tra il medio corso del Fiume Liri e il Fiume Melfa, Arpino è quello che può vantare le più grandi ricchezze sia storiche che culturali. Adagiato su dolci colline, sorge a 450 metri di altezza e accoglie al suo interno importanti palazzi storici come il Palazzo del Cavalier d’Arpino  il Palazzo Quadrini, il Palazzo Sangermano e il Castello Ladislao, costruito nel 1269 da Ladislao D’Angiò Durazzo. La più importante chiesa di Arpino è quella dedicata a San Michele Arcangelo. Recenti studi fanno ritenere che l’attuale edificio sorge su un antichissimo tempio pagano anche se l’attuale struttura risale al XVIII e XIX secolo. Se storie antiche e racconti leggendari caratterizzano la parte bassa di Arpino, nella Civitas Vetus, l'acropoli, siamo nella mitologia: le mura megalitiche, l'arco a sesto acuto, quelle case che certamente costituivano il nucleo originario del primitivo insediamento volsco (popolo del VII-VI sec. a.C.) fondato per necessità di difesa su un sito impervio e poi circondato da possenti mura,14435171_1136270923107550_6358989659450525653_o

Con questa sintetica descrizione più di qualcuno penserà di andare a fare la gita fuori porta ad Arpino dove, peraltro, si mangia benissimo perchè la ciociaria ha una tradizione enogastronomica di ottimo livello che offre piatti tradizionali non necessariamente di cucina povera, anzi….In questa occasione vi proponiamo un dolce ciociaro tipico del periodo pasquale: la Pigna. Neanche a dirlo ognuno è detentore della vera ricetta tradizionale e quindi esistono varianti per ogni paese, ogni famiglia e ogni nonna a seconda dei canditi, dell'uvetta, del tipo di lievito…Il comune denominatore è la consistenza: se vi aspettate un dolce morbido e soffice non è per voi. Invece la pigna è una sorta di ciambellone di una consistenza gradevole al morso e  che, quando l'assagerete, saprà sprigionare aromi particolarissimi e deliziosi.17098649_1293525470715427_7587541828744881138_n

Vi proponiamo la ricetta dell'amica Alessandra che si è prestata a documentare le fasi della preparazione e ci ha fornito la ricetta. Un grazie di cuore perchè questa nonna, professoressa, moglie iperindaffarata ha trovato un pò di tempo per noi. Ringraziamo amche l'amico Piero che ci ha regalato delle immagini meravigliose di Arpino come solo un grande fotografo come lui sa fare.

 

Ingredienti:

-1 kg.farina

-6 uova

-2 cubetti di lievito di birra

-400 gr. di zucchero

-1 bicchiere di olio EVO

-1 bicchiere di liquore a piacere (vermouth o anice)

1/2 bicchiere di latte

-50 gr. di burro

-250 gr. di uva sultanina

-250 gr.tra ciliege candite e cedro

-50 gr. di semi di anice.

Esecuzione:Cattu

Preparare prima un impasto con 350 gr. di farina,2 uova e i 2 lieviti sciolti in un bel bicchiere di acqua tiepida .

 

 

 

CatImpastare e far ricrescere fino al raddoppio del volume.

Unire dopo tutti gli ingredienti e impastare bene.

Riempite le teglie .imburrate e infarinate a metà,lasciar ricrescere.

Preriscaldare il forno a 170° e infornare per un'ora.Catt

Togliere le pigne dal forno e cospargere con albume leggermente battuto e confettini.

Mettere di nuovo in forno per 5 minuti.

A questo punto dal forno si sprigionerà per tutta casa un odore inebriante che vi renderà difficile aspettare che si raffreddi per assaggiarla, anche se la cosa migliore è di non cedere alla tentazione e farla riposare almeno un paio di giorni prima di consumarla.Cattur