Quando pensiamo alla Toscana,indiscutibilmente la nostra mente va alle mete più blasonate e, dunque, se ti capita di andare a Prato ti aspetti di trovarti nel distretto del tessile tra tante persone con gli occhi a mandorla in un contesto poco attrente e povero di charme. Devo dire che non ritenevo proprio che avrei potuto trovare una cittadina intrigante, con un centro storico interessantissimo ricco d'arte e storia,tante belle botteghe. Se vi capitasse di andare a Prato non vi perdete il duomo con il bellissimo pulpito di Michelozzo e le decorazioni di Donatello, gli affreschi di Frate Filippo Lippi, pittore di prim'ordine e padre di Filippino Lippi la cui mamma era una suora che faceva da modella al frate..ma questa è un altra storia che nulla toglie alla bellezza del luogo e dei suoi monumenti.
Chiunque conosca un pò la cucina toscana sa che la sua caratteristica bontà deriva dalla semplicità delle preparazioni: riciclare gli avanzi e mescolare ingredienti anche poveri sta alla base della cucina tradizionale toscana. La gastronomia di Prato è assolutamente in linea con quella regionale: la regola principale è evitare gli sprechi. I dintorni della città offrono tante materie prime per realizzare piatti gustosi e salutari, primo fra tutti l’olio extravergine delle colline di Carmignano.
Ma se vogliamo tornare alla tavola, il primo piatto veramente pratese è la mortadella. Si potrebbe pensare ad un’antica contesa sulle origini con gli emiliani ma, in realtà, la mortadella di Prato non ha nulla a che fare con la Bologna nazionale.E’un salume molto specifico del territorio e raro, poichè solo pochissime macellerie vendono quella originale, peraltro presidio Slow Food. Viene realizzata con le carni scartate della finocchiona e speziato con pepe e sale, chiodi di garofano, polpa di aglio e alchermes, cannella e coriandolo. Normalmente viene servita negli antipasti accompagnato dai tipici crostini di fegatini, altri affettati e degli ottimi formaggi, tra i quali citiamo il Raviggiolo di pecora.
I fichi secchi di Carmignano sono una varietà di fichi delle colline prossime a Prato e vengono spesso serviti con i formaggi e la mortadella come antipasto oppure farciti con frutta secca (specialmente noci) e crema di ricotta alla fine del pasto.
Personalmente non amo particolarmente il sedano se non in piccole dosi ma in questo caso ho fatto molto volentieri un'eccezione: i sedani “alla pratese” sono un piatto tradizionale ricavato dal riutilizzo delle costole esterne della verdura. I sedani vengono farciti con un ripieno a base di macinato di vitello, mortadella, parmigiano e uovo; fritto in olio bollente e poi ripassato in un corposo ragù di carne, più che un contorno un gustoso piatto unico.
La bozza è la tipica forma di pane della città di Prato, non incontrerà il gusto degli amanti del pane salato, ma è l' abbinamento migliore con i piatti saporiti della zona.
Anche in questo caso il motto non si getta nulla viene confermato, con le pagnottine vecchie si possono cucinare ottime minestre di pane, panzanelle e la pappa col pomodoro. L’anima della cucina contadina italiana, un pò simile alla Panzanella, la Pappa al Pomodoro è fatta di solo pane, olio d’oliva, basilico, aglio e pomodoro per creare un piatto essenziale ma gustoso. Nonostante le sue lontane origini contadine e la sua rusticità è tuttora molto richiesta anche nei ristoranti e nelle trattorie.
Un altro prodotto dei forni che troviamo spesso nelle tavole di Prato é la Schiacciata Toscana detta anche Ciaccia. Una preparazione semplice, una palla di pasta resa piatta, condita con olio extravergine di oliva e sale e poi cotta in forno. In alcune zone della Toscana chiamata anche ciaccia, la schiacciata toscana è una vera e propria istituzione culinaria che, farcita di salumi, assume un fascino unico.
Spostiamo la nostra attenzione sui dolci, mettiamo da parte i notissimi Cantucci e Brutti e buoni e parliamo di qualcosa di veramente tipico e circoscritto alla zona, i Sassi della Calvana tipici della zona di Vaiano e Vernio, devono certamente il loro nome alla loro forma e, fortunatamente per i nostri denti, non per la consistenza. Infatti sono biscotti morbidi, con diversi sapori: farina di castagne e pinoli, uvetta, olio e nocciole, vin santo e limone un’originalità della zona di Prato che non si può non assaggiare.
La leggenda dice che, per festeggiare l’Unità di Italia, la Locanda Contrucci di Piazza Duomo confezionò un dolce storico: le Pesche di Prato. Non hanno molto in comune con le pesche se non la forma, sono dei panetti dolci semisferici inumiditi con l'Alchermes, zuccherati e poi uni Della frutta hanno solo la forma e quando è stagione, anche una piccola fetta decorativa; ma in realtà sono dei panetti dolci, bagnati nell’alchermes e zuccherati e uniti con una crema densa.
Ci sarebbe ancora molto tra le cose buone che Prato offre al desco, non ci resta che andarle a scoprire di persona…