Tra i gusti e gli odori di Pantelleria

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Dopo un breve scalo presso l’aeroporto di Palermo mi imbarco nella seconda ed ultima tratta aerea con destinazione Pantelleria.

Mentre ci avviciniamo verso l’isola scorgo dal finestrino del velivolo i tratti di questa piccola creazione vulcanica. Il nero della pietra lavica in contrasto con le tonalità cangianti del mare, costruisce arditi giochi geometrici conferendo alla scura costa un aspetto frastagliato ed imprevedibile.

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Nelle fasi di atterraggio ci imbattiamo in quello che è il compagno di viaggio di tutti coloro che vanno a godere della natura incontaminata dell’isola e che condiziona molti aspetti della vita Pantesca: Il vento.

Presenza costante, talvolta un po’ fastidiosa, lo spostamento di masse d’aria, brezze, refoli o tempeste che essi siano, costringe la popolazione autoctona a plasmare l’aspetto dell’isola per permettere lo sviluppo delle culture agricole tipiche del posto. Come giardini e coltivazioni.

I giardini panteschi, protetti all’interno di  spesse mura a secco di forma circolare atte a preservare le piante dall’incessante azione del vento e denominate localmente Casciata, permettono la crescita di limoni mandarini o aranci che differentemente avrebbero difficoltà a crescere rigogliose. Tradizionalmente circolari posso prendere anche altre forme e contengono un’unica pianta di agrumi. Le mura posso avere una larghezza alla base che arriva fino ai due metri ed un altezza che può arrivare fino ai tre.

La parte superiore del muro, può in alcuni casi essere spiovente verso l’interno permettendo una maggiore concentrazione dei raggi solari verso la pianta di agrumi.

 

 

Le coltivazioni più diffuse sull’isola sono i capperi, la vite e l’ulivo di cui vi parleremo in questo articolo. Anche in questo caso il vento plasma le coltivazioni che si piegano alla sua incessante e vigorosa carezza, diminuendo le proprie dimensioni per ripararsi dietro i muri che disegnano i terrazzamenti affacciati lungo tutta la costa isolana.

Qui sotto un uliveto, si notino le dimensioni e le fattezze delle piante.

 Le terrazze, culla delle colture presenti, disegnano le pendici dell’isola, che sotto il sole quasi africano, coprono il nero della terra vulcanica di un verde rubino.

I capperi

Le piante di Cappero, chiamata in botanica Capperis spinosa, si presentano come piccoli arbusti ramificati a portamento prostrato-ricadente. I capperi comunemente trovati sulle nostre tavole sono i boccioli della pianta, non i frutti, e si possono conservare sott'olio o sott'aceto ma il metodo più comune e comodo resta la conservazione sotto sale.

Qui sotto un fazzoletto di poesia adibito a piantagione di capperi.

La coltivazione delle piante di cappero avviene spontaneamente tra le spaccature delle rocce e dei muri a secco di cui l’isola è piena, ma possono essere anche coltivati in terrazzamenti con una agricoltura più forzata ma proficua. La raccolta dei boccioli avviene in un periodo che si estende da giugno a settembre ed al suo termine comincia la lavorazione del prodotto. Dopo la raccolta vengono lavati e fatti asciugare su un canovaccio. Per la conservazione si provvede a confezionarli in vasetti di vetro alternando uno strato di sale ad uno di capperi fino al raggiungimento della sommità del vasetto. Il tempo di conservazione arriva fino ad un anno. Il sale grosso infatti si è dimostrato perfetto per permetterne la conservazione senza dover aggiungere altro. L’unica accortezza che bisogna avere è di sciacquarli per bene prima di utilizzarli in modo da eliminare il sale in eccesso.

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I capperi vengono utilizzati per condire le pietanze conferendo quel gusto salato ma tipico della cultura mediterranea annoverandosi tra i prodotti IGP (Indicazione Geografica Protetta). Oltre alle ben note proprietà organolettiche i capperi hanno anche notevoli proprietà benefiche.

Recenti ricerche hanno messo in luce quanto il consumo di questo prodotto sia utile contro le allergie proteggendo l’organismo da allergeni costituiti da pollini, polvere e alimenti.

Ricchi di quercitina, sostanza che favorisce la diuresi, contengono un gran quantitativo di vitamine, tra cui la A,B e C, e Sali minerali come ferro, fosforo, calcio e potassio.

continua…..

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