Qualcuno la chiama "la piccola Venezia", Treviso è una cittadina deliziosa attraversata da diversi canali treviso3che prendono vita dalla divisione in rami (i "cagnani") del Botteniga. Il fiume fa ingresso nella città passando sotto il "Ponte de Pria" (Ponte di Pietra) in corrispondenza del quale vi sono delle chiuse, ideate e fatte costruire da Frà Giocondo,un frate che era anche ingegnere idraulico e esperto di fortificazioni. Altri due rami del Botteniga camminano lungo le mura cittadine per immettersi poi, come i "cagnani", nel fiume Sile che lambisce il lato meridionale del centro storico.

Le origini di Treviso sono in un villaggio paleoveneto sorto in epoca pre-romana su tre alture poste nei pressi di un'ansa del Sile, in un territorio ricchissimo di risorse idriche, l'antica Tarvisium.

La città di Treviso è stata legata per lunghi secoli a una tradizione religiosa e monastica e conserva molte architetture religiose: dentro le mura sorgono le chiese più antiche e i monasteri sopravvissuti al passare dei secoli.

trevisoLa cucina trevigiana offre una grande varietà di preparazioni che riflettono la generosità di un territorio fertilissimo e ricco di acqua. Questa condizione favorevole fa si che in questa zona ci sia una varietà di ortaggi, cereali, e animali d'allevamento. L'ortaggio più conosciuto è certamente il Radicchio Trevigiano nelle sue varietà.

L'abbondanza di corsi d'acqua e la vicinanza con il mare Adriatico arricchiscono la già ricca cucina trevigiana di prodotti ittici.

20170203_120854Il riso è stato introdotto  nella pianura veneta dalla fine del quattrocento e è divenuto da subito uno dei piatti principali accompagnato dai più vari condimenti. Dunque abbiamo troviamo riso con carni o pesce, rocchi di anguilla e gamberi d'acqua dolce a comporre il famoso risotto al tajo, o il risotto alla sbirraglia con carni di pollo e gallinaMa il più trevigiano è il risotto con il radicchio, un piatto che fonde il sapore amarognolo del radicchio con la mantecatura del parmigiano.riso radicchio

Un posto importante lo ha anche la pasta: bigoli, gnocchi e tagliatelle, in particolare le tagliatelle agli asparagi IGT di Badoere. 

Le carni maggiormente diffuse nel trevigiano sono quelle di avicoli, coniglio e maiale.

pasticcio al radicchio

pasticcio al radicchio

Nella tradizione trevigiana i volatili hanno da sempre occupato un posto di grande importanza per la facilità di allevamento anche in mancanza di spazio e quindi era consuetudine in quasi tutte le famiglie, non solo di campagna, tenerne alcuni. L'abbondanza di acque, inoltre, favoriva la presenza di anatre e oche, mentre in città era usanza cacciare i giovani piccioni attraendoli con delle esche nelle soffitte. Proprio con i piccioni si preparava la Sopa Coada, un piatto povero fatto con un pasticcio di carne di piccione disossata alternata a pane raffermo. 

torta al radicchio

torta al radicchio

Altri piatti della tradizione più popolare trevisana sono le carni di selvaggina, ma anche coniglio, accompagnati dalla salsa peverada (pepata) a base di frattaglie  tritate dell'animale condite con abbondante pepe.

Una mensione particolare va all'oca, animale assai diffuso nella marca trevigiana, che viene preparata "rosta", arrostita, col sedano, le castagne o i funghi o la salsa peverada; lessa col cren, o in "onto",da consumare subito o in confit per una conservazione in un orcio di terracotta. L'oca, peraltro, era animale utile non solo per la sua rusticità, ma anche perchè forniva le piume per calde trapunte.

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Nell'economia contadina trevigiana non mancava mai il maiale, che macellato nel periodo invernale dava pregiati salumi come la soppressa, la soppressa investia e il salame all'aglio tanto per citarne alcuni.

Citiamo rapidamente anche qualche piatto di pesce, quale l'ottimo "Folpo col seano", ovvero il polpo bollito alla perfezione con un battuto di sedano, ma anche il "Bisato", l'anguilla in tranci e cotta in "tecia", in pentola, dando luogo a un piatto della gastronomia tradizionale gustosissimo. 

Parlando di dolci dobbiamo citare il Tiramisù si dice nato a Treviso negli anni sessanta per poi diffondersi a macchia d'olio in tutt'Italia. Si dice sia stato creato  presso il ristorante "alle Beccherie", gestito dalla famiglia Campeol, ad opera di un cuoco pasticcere che aveva lavorato in Germania, Roberto "Loly" Linguanotto, il quale voleva ricreare delle tipologie di dolci visti nella sua esperienza all'estero.

tiramisu

Una delle leggende sulla nascita del tiramisù pone le sue origini a Siena, come dolce preparato in occasione di una visita del granduca CosimoIIIde' Medici e denominato "zuppa del duca"; un'altra tesi racconta che il dolce sia stato creato da un pasticcere di Torino per sostenere il conte di Cavour nella sua azione per unificare l'Italia. Noi nel dubbio e non potendo risolvere il dilemma lo gustiamo senza troppi interrogativi pensando alla magnifica gita a Treviso che ci ha fatto scoprire tanti aspetti intriganti di queste zone.